Vedute di Firenze tra il Seicento e il Novecento
Orario di apertura:
Orario Invernale: dal 1/10 al 31/3 da mercoledì a venerdì 10.00 – 16.00 e da sabato a domenica 10.00 – 18.00;
Orario Estivo: dal 1/4 al 30/9 da mercoledì a domenica 10.00 – 18.00.
Giorni di Chiusura tutti i lunedì e martedì
Costo biglietto cumulativo con il Museo Fondazione Roberto Capucci e il Museo Pietro Annigoni: € 6.00
La vendita dei biglietti ha termine un’ora prima dell’orario di chiusura dei musei.
Gratuito: portatori di handicap, addetti stampa, guida accompagnatrice di gruppi.
Dalla collezione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze; villa Bardini.
Attenzione: la mostra è stata prorogata fino al 31 gennaio 2010
L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze con la mostra “Vedute di Firenze tra il Seicento e il Novecento dalla collezione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze” ha voluto focalizzare l’attenzione del pubblico di Villa Bardini, inserita nel Giardino Bardini, sulle vedute di città con una ampia considerazione per i diversi aspetti che l’argomento induce ad affrontare e, soprattutto, con un numero cospicuo di opere selezionate: 44.
Ciò è stato reso possibile grazie ad una straordinaria varietà di soggetti a disposizione che si è formata, a partire dalla metà del Novecento, attraverso una oculata politica di acquisizioni mirata al reperimento sul mercato antiquario e presso i privati di opere che illustrassero l’immagine della città nelle rispettive epoche.
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Un simile impegno è proseguito anche in questi ultimi anni in modo da assicurare un costante inserimento di nuovi contributi iconografici, che consentissero di allargare le visuali e aumentando di conseguenza il valore documentario oltre a quello artistico della raccolta. Il permanere nel tempo di un’attenzione vigile alle opportunità offerte dal mercato è stata favorita dalla sensibilità dimostrata dagli amministratori e da una serie di circostanze più o meno fortuite o fortunate di cui una istituzione come l’Ente Cassa di Risparmio, al centro della vita sociale e culturale fiorentina, non di rado è partecipe.
Nell’ordinare il percorso espositivo Emanuele Barletti, curatore della mostra e del catalogo edito da Polistampa (con il saggio introduttivo di Mina Gregori) ha privilegiato principalmente un obiettivo divulgativo, rimandando una più circostanziata trattazione scientifica al prossimo aggiornamento del catalogo generale della collezione, che ormai da anni attende di trovare una sua opportuna sistemazione. È prevalsa l’esigenza ed anche il desiderio di offrire alla curiosità dei visitatori, più che al giudizio della critica specializzata, quella parte della collezione che riunisce le vedute di Firenze – una porzione significativa – tant’è che la fondazione proprietaria, l’Ente Cassa, può vantare di conservare uno dei nuclei più ricchi e importanti esistenti al mondo. È stato pensato così di costruire un itinerario organizzato in termini di un graduale processo di avvicinamento alla città per poi penetrare fin nel cuore del centro storico.
Di qui l’idea di realizzare tre momenti visivi altrettanto suggestivi: le vedute panoramiche, il rapporto con l’Arno, le piazze e le strade. La componente più prestigiosa di cui la mostra offre uno sviluppo pressochè completo, rispetto alle consistenze della raccolta, è rappresentata dalle tele sei e settecentesche di artisti del calibro di Pandolfo Reschi, Gaspar Van Wittel, Giuseppe Zocchi e Thomas Patch, ai quali si deve in gran parte la diffusione e il successo del genere vedustico accompagnato ad una concezione paesistica più aderente alla realtà sociale e al vissuto quotidiano.
L’Ottocento è pure presente con importanti esponenti, da Giovanni Signorini, a Carlo Canella, a Giuseppe Moricci, a Lorenzo Gelati, a Francesco e Luigi Gioli, a Telemaco Signorini, ad artisti inglesi e francesi immancabilmente rapiti dal fascino della città come Gifford, Hartley Cromek, Fachot, nomi questi che non dicono molto al grande pubblico ma che pure, passando da Firenze, vollero in qualche modo catturarne le armonie. Un elemento di assoluta novità è costituito dall’inserimento di autori del Novecento fin qui rimasti, nella scala di valori attribuiti alle tele della collezione, a livello di ‘uso arredo’, ma che hanno avuto ruolo ed importanza nella vita artistica e culturale fiorentina come Arrigo Dreoni, Ottone e Bruno Rosai, Dilvo Lotti, Sineo Gemignani, Dino Caponi, Silvio Loffredo, Marcello Boccacci, Michele Garinei, Giotto Sacchetti, Giovanni Tirinnanzi. Potrà apparire persino stridente la presenza di questi pittori accanto alle più auliche visioni dei maestri antichi, ma ciò è chiaramente intenzionale.
D’altra parte, l’intento della mostra e’ essenzialmente quello di mostrare un repertorio allargato dei volti della città lungo il corso del tempo, non preoccupandosi di seguire un ordine puramente cronologico, quanto piuttosto insistendo, con gli esempi a disposizione, sulle tipologie ambientali ed urbanistiche così come vengono raffigurate in epoche diverse, anche riferite ad uno stesso luogo. Avendo visitato la mostra o sfogliando il catalogo, si ha una chiara percezione di tali luoghi. Innanzitutto la ‘visione d’insieme’: una Firenze che si fa vedere dalle colline circostanti in tutto il suo splendore nelle rappresentazioni più datate così come in quelle legate alla nostra contemporaneità.
Eccola apparirci da Bellosguardo, dal Belvedere, dal Monte alle Croci, dal Giardino di Boboli, dai lungarni: la perfetta dimensione ottica degli Zocchi e dei Van Wittel ci regala una visuale omnicomprensiva che tutto include fino ai minimi dettagli delle figure che riempiono ed animano gli spazi urbani. In alcuni degli artisti moderni, all’ambientazione naturalistica si sostituisce invece la dimensione simbolica: Firenze come contenitore di monumenti superlativi, scenario più che paesaggio, così in Angelo Maria Landi, in Sineo Gemignani, mentre in Arrigo Dreoni è semplicemente la musa ispiratrice dei pittori e non solo. Scendendo in piano è l’Arno che la fa da padrone, così intimamente in simbiosi con la città. è inevitabile che l’artista se ne appropri.
Le classiche vedute dalle Cascine (a nord) e da S. Niccolò (a sud) sono, negli autori dei secoli XVII e XVIII, nitide cartoline di cui rimpiangiamo l’intatta bellezza della città non ancora violata, con le sue mura e le torri, e della vita che ferve sul fiume, tra pescatori, bagnanti, gente che attraversa col traghetto. I secoli successivi propongono per lo più sprazzi di una contiguità col fiume che non è più l’armonia di insieme del passato, ma il racconto di singole storie: La Chiesa di Cestello che si affaccia sul lungarno di Dino Caponi, l’effetto di pioggia in piazza Goldoni all’imbocco del Ponte alla Carraia di Francesco Gioli, il cacciatore lungo la riva di Raffaello Sorbi, la deliziosa sequenza dei panni stesi al sole a S. Niccolò nel quadro di Lorenzo Gelati. Si passa quindi all’interno dello spazio urbano, in primo luogo con le due piazze simbolo di Firenze, Piazza del Duomo e Piazza della Signoria.
L’impeccabile veduta ottocentesca di Santa Maria del Fiore di pittore ignoto è accostata alle due sommarie vedutine di Silvio Loffredo. Piazza della Signoria si accredita con due stupendi insiemi ottocenteschi, mentre Carlo Canella consacra la tipicità della vista da sotto la loggia dei Lanzi con una delle opere più pubblicate sui libri che trattano di Firenze. Altri rimpianti ci giungono dall’iconografia del Mercato Vecchio – l’immagine antica derivata dal prototipo di Filippo Napoletano e la versione di Giuseppe Moricci – laddove sorgeva il quartiere mediovale più antico, cuore del cuore, oggi lo spazio vuoto e asettico di Piazza della Repubblica. Si prosegue con Piazza San Firenze dello Zocchi, Piazza San Pier Maggiore di Vincenzo Torrigiani che documenta l’omonima chiesa prima della distruzione, Piazza San Gallo, oggi Piazza della Libertà, di Ruggero Panerai [solo in catalogo] estremamente affollata di esseri umani e cavalli, Piazzale Vittorio Veneto nella diafana e appena accennata visione di Marcello Boccacci.
E poi ancora strade e stradine fino ad arrivare a Porta San Giorgio sotto il Belvedere di Giovanni Tirinnanzi. In fondo al catalogo omaggio infine del curatore al tema della mostra, con una propria opera autografa che raffigura una veduta di Villa Bardini che si apre su Firenze, ossia il sogno di ogni aspirante artista che voglia provare a penetrare l’anima della città.
Per richiedere le immagini ad altra risoluzione per utilizzo giornalistico inviare una e-mail a camilla.speranza@virgilio.it
Ufficio Stampa: Camilla Speranza – 12, via de’ Coverelli – 50125 Firenze
Tel. 333 5315190 – Fax 055 217265 – e-mail: camilla.speranza@virgilio.it
ELENCO OPERE ESPOSTE
1 – GIUSEPPE ZOCCHI (Firenze, 1711 – 1767)
Veduta generale di Firenze n. 1
penna acquerellata su carta, cm 90,5 x 18
2 – GIUSEPPE ZOCCHI (Firenze, 1711 – 1767)
Veduta generale di Firenze n. 2
penna acquerellata su carta, cm 88,5 x 16,5
3 – GIUSEPPE ZOCCHI (Firenze, 1711 – 1767)
Veduta di Firenze dalla Villanella
penna acquerellata su carta, cm 26 x 37
in basso al centro la didascalia a mano “Firenze dal Convento delli padri Francescani al Monte”
4 – THOMAS PATCH (Exter, 1725 – Firenze, 1782)
Firenze da Bellosguardo
olio su tela, cm 111,5 x 224
firmato e datato in basso a destra “Flor: Patch/ f. 1767”
5 – THOMAS HARTLEY CROMEK (London, 1809 – Wakerfield, 1873)
Veduta da Bellosguardo
tempera su cartoncino, cm 32,6 x 51,8
6 – GIOVANNI SIGNORINI (Firenze, 1808 – 1862)
Firenze dal Monte alle Croci
olio su tela, cm 46 x 57
firmato e datato in basso a sinistra “Giovanni Signorini 1850 (?) / Firenze”
7 – EDWARD AUGUSTUS GIFFORD (1819 – 1894)
Veduta di Firenze dal Monte alle Croci
acquerello su carta, cm 52 X 79
firmato in basso a destra “E.A.G. 1866”
8 – C.N. FACHOT (sec. XIX)
Veduta del Giardino di Boboli, Pitti e Firenze
acquerello e biacca su carta, cm 60 x 94
9 – GIORGIO SACCHETTI (Roma, 1887 – Montevettolini, PT, 1950)
Veduta da Costa S. Giorgio
olio su compensato, cm 49 x 70
10 – ANGELO MARIA LANDI (Massa, 1907 – Pistoia, 1996)
Veduta di Firenze
Tempera su tela, cm 37 x 60
11 – BRUNO ROSAI (Firenze, 1912 – 1985)
Veduta di Firenze
acquerello, cm 25,5 x 39,5
firmato in basso a sinistra “Bruno Rosai”
12 – SINEO GEMIGNANI (Livorno, 1917 – Empoli, 1973)
Firenze e i suoi monumenti
firmato e datato in basso a destra “Geminiani Sineo 53”
tempera su cartoncino, cm 28,5 x 42,7
13 – PANDOLFO RESCHI (Danzica, 1643 c. – Firenze, 1696)
Veduta di Firenze dalle Cascine
olio su tela, cm 93,8 x 147,5
14 – DINO CAPONI (Firenze, 1920 – 2000)
La Chiesa del Cestello
tempera su compensato, cm 132 x 167,5
firmato e datato in basso a destra “Dino Caponi 53”
15 – FRANCESCO GIOLI (San Frediano a Settimo, PI, 1846 – Firenze, 1922)
Ponte alla Carraia e Piazza Goldoni
olio su compensato, cm 57,4 x 88,5
firmato in basso a destra “ F Gioli”
16 – GIUSEPPE ZOCCHI (Firenze, 1711 – 1767)
Veduta dell’Arno col Ponte S. Trinita
penna su carta, cm 41 x 85
17 – THOMAS PATCH (Exter, 1725 – Firenze, 1782)
Ponte a Santa Trinita dal Ponte alla Carraia
olio su tela, cm 105,5 x 166,5
firmato e datato in basso a destra “Patch/1769”
18 – SCUOLA ITALIANA XIX SECOLO
Veduta dell’Arno dal Ponte Vecchio (lato Cascine)
olio su tela, cm 55 x 88,5
19 – GIOVANNI SIGNORINI (1808 – 1858)
Gli Uffizi e l’Arno visti da Ponte Vecchio
olio su tela, cm 56 x 89
firmato in basso a sinistra “Gio. Signorini / 1844
20 – CASPAR VAN WITTEL (Amersfoort, 1653 – Roma, 1736)
Veduta di Firenze dalla Pescaia di San Niccolò
olio su tela, cm 49 x 98,5
21 – GIUSEPPE ZOCCHI (Firenze, 1711 – 1767)
L’Arno dalla Pescaia di San Niccolò
olio su tela, cm 78,5 x 100
22 – GIUSEPPE ZOCCHI (Firenze, 1711 – 1767)
Firenze vista dall’Arno
olio su tela, cm 78,5 x 100
23 – THOMAS PATCH, (Exter, 1725 – Firenze, 1782)
L’Arno alla Zecca Vecchia
olio su tela, cm 87,5 x 121,5
firmato e datato in basso a destra “T. Patch / 1764”
24 – LORENZO GELATI (Firenze, 1824 – 1893)
Veduta di Firenze dal Ponte S. Niccolò
olio su tela, cm 71,5 x 95
firmato sulla poppa della barca “Gelati”
25 – LORENZO GELATI (Firenze, 1824 – 1893)
Firenze dall’Arno
olio su tela, cm 33 x 113
firmato sulla poppa della barca “Gelati / Firenze”
26 – RAFFAELLO SORBI (Firenze, 1844 – 1931)
Cacciatore lungo le rive dell’Arno
olio su tavola, cm 16,5 x 14,5
firmato e datato in basso a destra “Raf. Sorbi/1872”
27 – CARLO CANELLA
Progetto di Facciata del Duomo di Firenze
olio su tela, cm 132,5 x 155,5
28 – SILVIO LOFFREDO (Parigi, 1920)
Duomo di Firenze
firmato e datato in basso a destra “Loffredo 53”
tempera su cartoncino, cm 26 x 40,5
29 – SILVIO LOFFREDO (Parigi, 1920)
Santa Maria del Fiore, Battistero e Palazzo vecchio
matita e acquerello su cartoncino, cm 25,5 x 40,5
firmato e datato in basso a destra “Loffredo 53”
30 – SCUOLA TOSCANA META’ SEC. XIX
Veduta di Piazza della Signoria
olio su tavola, cm 24,5 x 37,5
31 – ANONIMO TOSCANO META SEC. XIX
Veduta di Piazza della Signoria
olio su tela, cm 93,5 x 145,5
32 – CARLO CANELLA (Verona, 1800 – Milano, 1879)
Veduta di Piazza del Granduca
olio su tela, cm 72,3 x 95,5
33 – FRANCESCO GIOLI (San Frediano a Settimo, PI, 1846 – Firenze, 1922)
Veduta di Firenze dalla Terrazza degli Elementi di Palazzo Vecchio
olio su cartone, cm 56 x 74,5
firmato e datato in basso a sinistra “F Gioli 911”
34 – SCUOLA FIORENTINA SEC. XVII
Il Mercato Vecchio a Firenze
olio su tela, cm 115,5 x 195,5
35 – GIUSEPPE MORICCI Firenze, 1806 – 1880)
Piazza del Mercato Vecchio a Firenze
matita e olio su tela, cm 68 x 60
36 – GIUSEPPE ZOCCHI (Firenze, 1711 – 1767)
Piazza San Firenze
olio su tela, cm 78,5 x 100
37 – VINCENZO TORRIGIANI (Firenze, 1742 – 1770)
Piazza di S. Pier Maggiore
tempera su pergamena, cm 53 x 65,5
38 – MARCELLO BOCCACCI (Firenze, 1914 – 1996)
Cascine
olio su cartone, cm 43 x 51,5
39 – TELEMACO SIGNORINI (Firenze, 1835 – 1901)
Strada di Firenze
olio su tavoletta, cm 28 x 16,4
firmato in basso a sinistra “T Signorini”
40 – MICHELE GARINEI (Firenze, 1871 – Sesto Fiorentino, 1960)
La Chiesa di S. Andrea nel Ghetto di Firenze
olio su compensato, cm 25 x 15
41 – LUIGI GIOLI (San Frediano a Settimo, PI, 1854 – Firenze, 1947),
L’abbeverata
olio su tela, cm 70 x 139
firmato e datato in basso a destra “LGioli 96”
42 – PIERO DANTI (Firenze, 1910)
Fiancata della Chiesa della SS. Annunziata
olio su cartone, cm 26 x 35
firmato in basso a sinistra “Piero / Danti
43 – OTTONE ROSAI (Firenze, 1895 – Ivrea, 1956)
Via San Leonardo
olio su tela, cm 61 x 50,3
firmato in basso a destra “O. Rosai”
44 – GIOVANNI TIRINNANZI (Greve in Chianti, 1923 – 2002)
La Porta S. Giorgio
olio su tavola, cm 165 X 128,5
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Catalogo Mostra “Vedute di Firenze”
Edizioni Polistampa
disponibile presso il bookshop di Villa Bardini e nelle principali libererie
prezzo al pubblico Euro 9,50
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SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA
Vedute di Firenze tra il Seicento e il Novecento
dalla Collezione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Firenze, Villa Bardini, 10 aprile – 27 settembre 2009
mostra promossa e realizzata da
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
supervisione
Michele Gremigni
comunicazione e relazioni esterne
Marcella Antonini
mostra e catalogo a cura di
Emanuele Barletti
saggio introduttivo del catalogo
Mina Gregori
allestimento
Opera Laboratori Fiorentini
grafica, impaginazione e stampa
Edizioni Polistampa
ufficio stampa
Camilla Speranza per Opera Laboratori Fiorentini
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sponsor tecnico
Ditta Dafne
referenze fotografiche
Archivio Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Sito web
www.bardinipeyron.it
a cura di Fondazione Rinascimento Digitale